Le fratture del collo del femore sono eventi traumatici particolarmente frequenti nell’età anziana; si dividono in mediali o intra-capsulari (sottocapitate e medio-cervicali con rischio di necrosi asettica della testa) e laterali o extracapsulari (basicervicali, pertro-canteriche e sotto-troncanteriche). Nella maggior parte dei casi sono causate da patologie croniche dell’osso (es. osteoporosi senile) e si verificano per traumi a bassa energia (cadute accidentali in ambiente domiciliare), prevalentemente in donne che alla condizione di grave osteoporosi associano molto spesso patologie internistiche e della coordinazione motoria.
Le Linee Guida internazionali concordano sul fatto che il trattamento migliore delle fratture del collo del femore è di tipo chirurgico; la strategia chirurgica dipende dal tipo di frattura e dall’età del paziente; gli interventi indicati sono la riduzione della frattura e la sostituzione protesica.
Diversi studi hanno dimostrato che a lunghe attese per l’intervento corrisponde un aumento del rischio di mortalità e di disabilità del paziente, di conseguenza, le raccomandazioni generali sono che il paziente con frattura del collo del femore venga operato entro 24 ore dall’ingresso in ospedale.
Un’ampia variazione nei tassi di mortalità per frattura del collo femore suggerisce che almeno alcuni di questi decessi siano da considerare potenzialmente evitabili. Il tasso di mortalità a 30 giorni dopo ricovero per frattura del collo del femore può variare anche di molto tra le diverse strutture; questo fenomeno, oltre che dalla diversa qualità delle cure ospedaliere, può essere causato da altri fattori di rischio: condizioni socioeconomiche, eventi precedenti il ricovero, stato di salute del paziente.
Sono definiti i seguenti indicatori:
1) “Intervento chirurgico entro 2 giorni a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano (struttura di ricovero)”: l’esito misurato è l’esecuzione dell’intervento entro 2 giorni dalla data di primo accesso e l’esposizione è data dalla struttura di ricovero.
2) “Mortalità a trenta giorni dal ricovero per frattura del collo del femore”: misura l’esito a partire dalla data di ricovero in ospedale del paziente. L’esposizione è data dalla struttura di ricovero del paziente.
Gli indicatori in cui l’esito viene calcolato a partire dalla data di ricovero hanno lo scopo di fornire indicazioni sul funzionamento dell’intero processo assistenziale ospedaliero a partire dal ricovero del paziente. L’attribuzione dell’esito alla struttura di ricovero non implica la valutazione nell’assistenza fornita da quella struttura ma dell’appropriatezza ed efficacia del processo assistenziale che inizia con l’arrivo del paziente a quella struttura.
Inoltre, è calcolato l’indicatore 3) “Ospedalizzazione per frattura del collo femore in pazienti anziani”: per area di residenza dei pazienti.
Tale indicatore misura la frequenza dei ricoveri in seguito ad una frattura del collo del femore e permette, quindi, di valutare la qualità delle misure messe in atto a livello territoriale per ridurre tale fenomeno nei pazienti anziani.
Il valore degli indicatori può variare tra aree territoriali e strutture; questo fenomeno, oltre che dalla diversa qualità delle cure, può essere causato dalla eterogenea distribuzione, dovuta al case mix, di diversi fattori di rischio come ad esempio età, genere, condizioni di salute del paziente.
A seguito di verifiche di associazione tra andamenti degli esiti e nuove variabili cliniche introdotte nel tracciato delle SDO a partire dal 2018, è stato inoltre definito il seguente indicatore:
4) “Intervento chirurgico entro 48 ore a seguito di frattura del collo del femore nell’anziano (struttura di ricovero)”:
Tale indicatore mantiene inalterata la struttura e le metodologie di calcolo precedentemente illustrate, ed utilizza la valorizzazione delle informazioni di data ed ora di ricovero ed intervento per la procedura in esame, al fine di portare ad una migliore caratterizzazione della tempestività di
intervento ad essa associata.
Il Decreto del Ministero della Salute 2 aprile 2015 n. 70 sugli standard relativi all’assistenza ospedaliera, per la proporzione di interventi chirurgici entro 48h su persone con fratture del femore di età>=65 anni, riporta una soglia minima pari al 60%.
Il tuo medico di fiducia si farà carico del tuo problema e ti guiderà ad una scelta consapevole del percorso di cura da seguire. Contattalo per avere tutte le informazioni necessarie ai tuoi bisogni di salute.