Il tumore maligno del pancreas è nel 95% dei casi un adenocarcinoma mentre il restante 5% comprende altri tumori del pancreas esocrino (cistoadenoma sieroso), tumori maligni a cellule acinari e tumori neuroendocrini (insulinoma). Il tipo istologico condiziona la terapia e la prognosi, generalmente più sfavorevole nell’adenocarcinoma. La sintomatologia dell’adenocarcinoma del pancreas risulta essere aspecifica, anche in fase avanzata (dolore in sede epigastrica, dispepsia e
calo ponderale) e spesso non consente di orientare la diagnosi. Il sintomo più specifico è rappresentato dall’ittero da stasi, caratteristico dei tumori che interessano la testa del pancreas. Solo nelle fasi molto avanzate è apprezzabile una massa palpabile in zona epigastrica o sottocostale.
Nei casi considerati operabili il trattamento chirurgico prevede la duodeno-cefalo-pancrasectomia oppure la plenopancreasectomia o la resezione totale del pancreas. L’intervento può essere associato a radioterapia intraoperatoria in caso di estensione tumorale oltre i limiti del pancreas.
Dopo l’intervento chirurgico può essere previsto un trattamento radio/chemioterapico adiuvante. In caso di tumori localmente avanzati può essere prevista una chemio o radioterapia neoadiuvante per ottenere l’operabilità della massa tumorale. Nei casi non operabili si attua un trattamento palliativo
chirurgico o chemioterapico.
La “Mortalità a 30 giorni dall’intervento per tumore maligno del pancreas” può essere utilizzata come indicatore per valutare gli esiti dei pazienti con diagnosi di tumore maligno del pancreas sottoposti ad intervento chirurgico in termini di mortalità durante l’intervento, durante la degenza post-operatoria o entro 30 giorni dall’intervento. L’indicatore misura come esito la morte entro 30 giorni dalla data intervento e considera come esposizione la struttura di ricovero.
Il valore dell’indicatore può differire tra aree territoriali e strutture per la diversa qualità delle cure, ma può essere imputabile anche alla eterogenea distribuzione di diversi fattori di rischio come ad esempio età, genere, comorbilità del paziente.
Il tuo medico di fiducia si farà carico del tuo problema e ti guiderà ad una scelta consapevole del percorso di cura da seguire. Contattalo per avere tutte le informazioni necessarie ai tuoi bisogni di salute.